Mercanti di sangue by Laura Shepherd-Robinson

autore:Laura Shepherd-Robinson [Shepherd-Robinson, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza

31.

La luce pallida dell’alba si insinuò tra le fessure delle imposte. Cercai di ignorare il mal di testa martellante e la stanchezza che mi affollava i pensieri, ascoltando attentamente Moses Graham che continuava la sua storia.

«Naturalmente» disse, «per condannare gli ufficiali con l’accusa di frode dovevamo prima provare che la loro storia era una menzogna, e per farlo ci serviva un testimone, qualcuno pronto a deporre in tribunale riguardo a ciò che era realmente accaduto durante quel viaggio. All’inizio Archer riponeva grandi speranze sul capitano della nave, un uomo di nome Evan Vaughan. Disse che sembrava pentito. Ma tra loro successe qualcosa, credo, e Vaughan lasciò la città. Archer lo cercò, senza riuscire a trovarlo. Per un certo periodo ne fu sconfortato ma, poco prima di essere ucciso, ci disse che aveva trovato un altro testimone».

Avevamo ancora le braccia legate dietro la schiena, ma la pistola di Caesar John ora era puntata sul pavimento e non credevo piú che fossimo in pericolo di vita.

«Ho scoperto di recente che una delle schiave di quel viaggio è stata riportata a Deptford» dissi. «Potrebbe essere lei la testimone di cui parlava?»

«Sono certo che abbia detto che si trattava di un membro dell’equipaggio. Archer era diventato molto riservato nei giorni prima di morire. Diceva che meno sapevamo e meglio era. Capii che aveva paura, ci disse che era stato seguito. Ma era anche eccitato. Credo che fosse quasi pronto a presentare le accuse davanti a un tribunale».

«Allora il testimone potrebbe essere Daniel Waterman, il mozzo» dissi, pensando alla conversazione con Napier Smith e Cavill-Lawrence. «Quando Archer tornò a Deptford, quell’ultima volta, disse alla sorella che stava andando a prendere qualcosa. Penso che potessero essere dei documenti legati all’Angelo Nero. Waterman si era rotto una gamba poco prima dell’omicidio di Archer, a quanto pare perché era penetrato nella proprietà di qualcuno. Forse aveva accettato di rubare quei documenti per Archer e qualcuno l’ha scoperto». Mi rivolsi a Caesar John. «Vi ho visto fuori dall’alloggio di Archer un paio di notti dopo la sua morte. Cosa ci facevate lí?»

«Cercavo lui. Doveva rappresentare alcuni dei nostri schiavi in tribunale e non si era presentato. Il giudice non era contento. E nemmeno io. Sono andato al suo alloggio per dirglielo e mi è sembrato di sentire qualcuno muoversi all’interno. Ma, quando ho bussato, Archer non ha risposto».

«Un incaricato del ministero ha perquisito il suo alloggio quella notte, alla ricerca dei documenti mancanti. Credo che li cerchi anche l’assassino; ecco perché ha torturato e ucciso Amelia Bradstreet. Il ministero e la lobby delle Indie Occidentali ritengono che quei documenti non siano a Deptford, perché il sindaco, un uomo di nome Stokes, non li ha trovati. Secondo me si sbagliano».

Caesar John si accigliò. «Non me ne frega un cazzo dei documenti mancanti. Né di questa dannata nave. Io sono in pericolo? E la moglie di Jupiter? O qualcuno della mia gente?»

«No, a meno che non abbiano avuto a che fare con Archer per questa faccenda. È stato cosí?»

«Non credo».

«Allora dovrebbero essere al sicuro».

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